Asahi verso la conquista della birra tricolore Peroni

Dopo mesi di trattative, alla fine dovrebbe essere il gruppo giapponese Asahi, affiancato da un team di Rothshild, ad aggiudicarsi la birra Peroni e, con essa, della “cugina” olandese Grolsch e l’inglese Meantime.

Il colosso nipponico ha messo sul piatto 2,55 miliardi di euro per i due brand, anche se l’operazione è legata al buon esito della fusione tra le capogruppo SabMiller, la mega azienda sudafricana, e AbInbev, affiancata da team stranieri di Lazard e Deutsche Bank, le quali però devono cedere alcuni marchi per ragioni di antitrust. Fra i quali, appunto, Peroni e Grolsch.

Ora AbInbev ha confermato la ricezione dell’offerta di 2,5 miliardi. Una cifra che riguarda, oltre i marchi, anche le loro rispettive attività in Italia, nei Paesi Bassi e nel Regno Unito.

L’interesse di Asahi per la bionda tricolore era già emerso in passato, anche se al gruppo del Sol Levante si erano poi aggiunto quello di altre cordate. Fra i quali il produttore della San Miguel, filippino, la Fraser and Neave, parte del gruppo thailandese Thai Beverage, ma anche i fondi come Kkr e Pai Partners.

Alla fine ha vinto il maggior produttore del Giappone, che ha una quota di mercato del 38% con l’etichetta Super Dry ma vuole anche crescere fuori dall’arcipelago orientale. 

Noemi

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